Roma, 24 ottobre 2008
Gelmini: “Ho chiesto ai ragazzi se la scuola e l’università così come sono li soddisfino. Bisogna cambiare. La verità è che non si spende poco, ma si spende male”
Dichiarazione del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini
Ho chiesto ai ragazzi se la scuola e l’università così come sono li soddisfino. Un’università ed una scuola che non preparano al lavoro e che non consentono loro di farsi un futuro. Non è vero che in Italia si spenda poco per l’istruzione, anzi siamo tra i primi d’Europa. Il problema è che si spende male.
E’ inaccettabile che:
- l’università italiana produca meno laureati del Cile;
- abbiamo 94 università, più 320 sedi distaccate nei posti più disparati;
- ci siano 37 corsi di laurea con 1 solo studente;
- 327 facoltà non superino i 15 iscritti;
- negli ultimi 7 anni siano stati banditi concorsi per 13.232 posti da associato ma i promossi siano stati 26.000. Nel 99,3% dei casi sono stati
promossi senza che ci fossero i posti disponibili facendo aumentare i costi di 300 milioni di euro;
- ci siano 5 università importanti con buchi di bilancio enormi (e sono i luoghi dove si protesta maggiormente) che avrebbero portato, se fossero state
aziende, al licenziamento in tronco di chi le ha gestite per tanti anni;
- si siano moltiplicate cattedre e posti per professori senza tener conto delle reali esigenze didattiche dei ragazzi, aumentando la spesa per
l’università in maniera inaccettabile;
- non ci sia un’università italiana che figuri tra le migliori 150 del mondo;
- ci siano 5500 corsi di laurea, mentre in Europa ne troviamo la metà;
- siano insegnate 170.000 materie rispetto alle 90.000 della media europea;
- nel 2001 i corsi di laurea fossero 2444, oggi 5500;
- i ragazzi siano sottoposti ad un carico di ore di lezione triplo rispetto alla media europea per trovare giustificazione a corsi fatti solo per dare
cattedre.