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"L’amavo più della sua vita": il 22 aprile a Roma, spettacolo teatrale contro la violenza sulle donne

Roma, 19 aprile 2013

Lunedì 22 aprile a Roma, alle ore 21, presso il Teatro Italia, Via Bari 18, andrà in scena l’opera teatrale "L’amavo più della sua vita" della regista e scrittrice Cristina Comencini. Lo spettacolo, realizzato dal regista Roberto Di Maio e dagli attori Lorenzo Richelmy e Valentina Di Sarno, diplomati al Centro Sperimentale di Cinematografia, tratta il drammatico ed attuale tema della violenza contro le donne, un’emergenza dei nostri tempi troppo a lungo sottovalutata, su cui l’Italia presenta una situazione particolarmente grave.

Lo spettacolo, a cui assisteranno gli studenti delle scuole superiori della Capitale, e che sarà seguito da un dibattito con l’autrice, il sottosegretario Marco Rossi Doria, rappresentanti del Miur e di "Se non ora quando?", nel prossimo anno scolastico sarà rappresentato in tutta Italia.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito della campagna nazionale "Mai più complici", per la sensibilizzazione dei giovani sul tema della discriminazione sessuale e sui preoccupanti dati relativi al crescente fenomeno del "femminicidio", promossa dal Miur, dal Liceo Classico Statale "C. Tacito" di Roma e dall’Associazione "Se non ora quando?". Quest’ultima ha raccolto oltre 50mila firme di personalità del mondo della cultura, della politica, della società civile per combattere la violenza sulle donne ed ha realizzato una serie di interviste sottoposte ai giovani su quest’argomento.

Inoltre, "L’amavo più della sua vita" costituisce per il Miur anche la prosecuzione di una più che positiva esperienza di utilizzo del linguaggio teatrale per raggiungere la sensibilità degli studenti su questi temi. Già lo scorso 19 novembre infatti, al teatro Quirino di Roma, è stato messo in scena lo spettacolo "1522" del progetto Telefono Rosa, in occasione della "Settimana contro la violenza sulle donne" (www.noisiamopari.it).

In Italia, nel 2012, sono state uccise 113 donne per mano di mariti, padri, fidanzati, ex compagni; dall’inizio degli anni ’90, il numero di donne uccise da uomini è aumentato. Una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, è stata vittima di violenza, il 35% non presenta denuncia, il 13% aveva chiesto aiuto per stalking.

La Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite infatti, nel rapporto per il contrasto alla violenza sulle donne, esorta tutti i governi a "eliminare gli atteggiamenti stereotipati circa i ruoli e le responsabilità delle donne e degli uomini nella famiglia, nella società e nell’ambiente di lavoro" e ad "intervenire sulle cause strutturali della disuguaglianza di genere e della discriminazione". Riguardo al nostro Paese, si aggiunge che "non considerare queste urgenze significa diminuire lo sviluppo del paese e fintanto che non si considera la violenza sulle donne un costo economico che erode il Pil e l’economia, oltre che l’equilibrio della società, l’Italia riuscirà a garantire i diritti solo a metà".

Tramite il linguaggio teatrale dunque, "L’amavo più della sua vita” intende sensibilizzare i giovani sul tema della violenza sulle donne e informarli e metterli in guardia sui principali fattori che generano questa drammatica piaga della nostra società: il disagio sociale e la presenza, soprattutto nel mondo degli adolescenti, di preconcetti e discriminazioni che possono indurre ad una visione possessiva e patologica dei rapporti affettivi.

Tutte le scuole secondarie di II grado che aderiranno all’iniziativa riceveranno il materiale informativo ideato e realizzato dal Liceo Tacito e dall’Associazione "Se non ora quando?" e, su richiesta, potranno organizzare incontri e dibattiti nella propria istituzione scolastica, dedicati all’iniziativa e, soprattutto, al tema trattato (info: teatroescuola@istruzione.it).