Home » Ministero » La Ministra » Focus » 2014 » focus030614
 
 

Educazione alla legalità, assegnati i riconoscimenti ai migliori lavori degli studenti



Roma, 03 giugno 2014

Oltre 10mila studenti in rappresentanza di più di 500 scuole di tutta Italia. Centinaia di elaborati prodotti, dai disegni, ai fumetti, alle fiabe, agli spot e ai cortometraggi. Sono i “numeri” del concorso Regoliamoci che si è concluso con la premiazione dei migliori progetti realizzati dagli alunni. Il concorso è stato lanciato nel 2006 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in collaborazione con l’Associazione Libera. L’edizione di quest’anno, l’ottava, è stata dedicata al tema “Stop al traffico!”. Alla base l’idea che costruire comunità alternative alle mafie significa partire necessariamente sul tema della dignità di ogni essere vivente e dei suoi diritti universali, perché le mafie proliferano laddove c’è assenza dei diritti fondamentali, laddove il profitto prevale su ogni logica.

Gli alunni di tutte le età si sono impegnati nella realizzazione di elaborati sul concetto dei traffici mafiosi. In particolare le scuole primarie sono state invitate a ideare una fiaba sul tema dei diritti degli animali; le secondarie di I grado sono invece state chiamate a realizzare un fumetto sulla tratta degli esseri umani; le secondarie di II grado un video sul fenomeno del narcotraffico.
Il percorso didattico è stato sviluppato con la collaborazione del Corpo forestale dello Stato e delle principali associazioni ambientaliste impegnate nella denuncia di questi fenomeni illegali (Lav, Legambiente e Wwf).

Sempre nell’ambito delle attività di educazione alla legalità portate avanti dalla Direzione generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, sono stati assegnati i riconoscimenti per il concorso giornalistico per le scuole Giuseppe Fava e per il concorso Pio La Torre. Il concorso Giuseppe Fava, intitolato alla memoria del giornalista assassinato a Catania dalla mafia il 5 gennaio 1984, è indetto dal Miur. e la Fondazione Giuseppe Fava, in collaborazione con l’Agenzia di stampa Ansa. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto “Ragazzi in cronaca contro le mafie”, ed è rivolta agli alunni della secondaria di II grado.
Il concorso Pio La Torre è stato promosso nel 2010 per ricordare la figura del politico e sindacalista a cui si deve la prima legge sul riutilizzo dei beni confiscati alla mafia (1982, legge Rognoni-La Torre, entrata in vigore dopo l’uccisione di Pio La Torre che è avvenuta il 30 aprile 1982, insieme al suo collega Rosario Di Salvo).

“L’istruzione – ha spiegato agli studenti Don Ciotti, presidente dell’Associazione Libera – taglia l'erba sotto i piedi della mafia come diceva Antonino Caponnetto. Per questo ci vuole uno scatto, perché le mafie sono tornate forti. Siamo agli ultimi posti per la dispersione scolastica e l’Europa continua a richiamarci. Questo scatto possiamo farlo solo mettendo insieme le nostre forze con umiltà, coraggio e soprattutto verità, e per farlo c’è bisogno del contributo di ciascuno di noi”. “La mafia ha paura della nostra mente, di come possiamo ribellarci al sopruso – ha detto Elena Fava, figlia di Giuseppe -. Ringrazio il Miur per questo progetto che consente ai giovani di poter riconoscere dove ci sono violenza, violazione della dignità della persona, potere mafioso”. “Vedere come voi abbiate già le idee chiare – ha sottolineato Franco La Torre, figlio di Pio - e come dimostriate con il vostro impegno cosa state facendo per ridare al Paese la dignità che merita e il rispetto dei valori fondanti che sono principi costituzionali, mi rende felice”, aggiungendo “Siete voi ragazzi a condurre, noi possiamo illuminarvi la strada e guidarvi, ma i veri protagonisti siete voi”.


 Allegati
  ELENCO DEI PREMI ASSEGNATIScarica
  GalleryScarica