Home » Ministero » La Ministra » Comunicati Stampa » 2012 » cs281112
 
 

Ufficio Stampa

Roma, 28 novembre 2012

Via libera allo scambio di professori
e ricercatori tra università ed enti di ricerca

Profumo firma il decreto su convenzione quadro

Via libera allo scambio di professori e ricercatori tra università ed enti di ricerca. E’ stato firmato dal Ministro Profumo il Decreto Ministeriale che definisce la “Convenzione quadro tra atenei ed enti pubblici di ricerca per consentire a professori e ricercatori universitari a tempo pieno di svolgere attività di ricerca presso un ente pubblico e ai ricercatori di ruolo degli enti pubblici di ricerca di svolgere attività didattica e di ricerca presso un’università”.

Il Decreto firmato dal Ministro Profumo consente ora a ricercatori e professori universitari di ruolo di svolgere la propria attività anche presso enti di ricerca e ai ricercatori di ruolo in servizio presso enti di ricerca di svolgere la propria attività anche presso un ateneo.

Le convenzioni, che per semplificare le procedure di stipula potranno interessare più dipendenti di entrambi gli enti firmatari, potranno avere una durata minima di un anno ed essere rinnovate fino ad un massimo di cinque anni. Con l’accordo del professore o ricercatore interessato, la convenzione stabilirà il modo in cui sarà ripartito il suo impegno annuo e le attività da svolgere presso l’ente o l’ateneo di destinazione, con particolare riferimento ad un eventuale impegno didattico. Sulla base di queste informazioni saranno inoltre definite le modalità di ripartizione degli oneri stipendiali. In ogni caso, per l’intera durata della convenzione sarà comunque riconosciuto al professore o ricercatore il trattamento economico e previdenziale ricevuto presso l’ente o l’ateneo di appartenenza.

Le disposizioni e i criteri previsti dal Decreto interessano gli enti di ricerca vigilati dal Miur, le università statali, compresi gli istituti universitari a ordinamento speciale, le università statali legalmente riconosciute, le università straniere e i centri internazionali di ricerca. Tra le disposizioni previste dal Decreto, anche il divieto di stipulare contemporaneamente più convenzioni che riguardino lo stesso ricercatore o professore e di avviare procedure per la posizione ricoperta dallo stesso soggetto interessato.

Le convenzioni, inoltre, potranno essere risolte unilateralmente, a patto che non si danneggi la programmazione dell’università o dell’ente di ricerca, e saranno automaticamente risolte nel caso di revoca da parte di uno dei soggetti interessati.

“Una maggiore relazione tra il sistema delle università e degli enti di ricerca - spiega il ministro dell'Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo - consente un miglioramento del sistema formativo nazionale e un rafforzamento della capacità della ricerca italiana nella competizione europea, anche in previsione delle sfide e delle possibilità di recuperare risorse investite dal nostro Paese in Europa”. “Inoltre - aggiunge il ministro - la possibilità di double appointment per professori di altri paesi consente di avviare un percorso virtuoso per il sistema delle università italiane, verso una maggiore attrattività internazionale e un possibile miglioramento della qualità del nostro sistema universitario”.

“Il decreto firmato dal Ministro, che ringraziamo per l'attenzione mostrata, è un importante passo avanti per realizzare, insieme CNR e Università, un coeso e innovativo sistema di ricerca e alta formazione. – ha dichiarato il presidente del Cnr, Luigi Nicolais - La possibilità di attivare collaborazioni più strutturate e integrate alle missioni di entrambe le istituzioni, contribuirà a innalzarne la qualità e a renderle sempre più competitive e attraenti a livello internazionale”.

“Il decreto firmato dal Ministro, che salutiamo con viva soddisfazione, è il risultato di un lavoro proficuo svolto all’interno della consulta EPR-CRUI – ha dichiarato Marco Mancini, Presidente della CRUI - Si tratta di un importante passo avanti nei processi di armonizzazione tra Università ed Enti, in funzione di una più stretta collaborazione per la ricerca e lo sviluppo di questo Paese”.