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Ufficio Stampa

Roma, 25 NOVEMBRE 2009

Miur. Gelmini incontra comitato “LeAli al futuro”: “garantire reinserimento ai minori detenuti”

Oggi, presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, si è tenuta la riunione del Comitato e del Gruppo di lavoro del programma “LeAli al Futuro” per l’istruzione negli istituti penali minorili. I due organismi sono costituiti da rappresentanti del Miur e del ministero della Giustizia, dai direttori degli istituti penali minorili e dai presidi delle scuole che hanno corsi di studio dentro tali istituti.

Nel corso della riunione sono state presentate le linee guida del progetto. Sul tema sono intervenuti il dott. Gianluca Guida, direttore dell’IPM di Nisida, il dott. Nicola Petruzzelli, direttore dell’IPM di Bari ed i presidi Marcellina Longhi e Francesco Altomare.

Il ministro Gelmini, nel suo intervento conclusivo, ha ricordato la necessità di lavorare insieme per la stesura di nuove linee guida sull’istruzione per i minori che si trovano in stato di detenzione.

“L’istruzione negli istituti penali minorili deve integrarsi al meglio con il sistema scolastico e di formazione professionale nazionale – ha dichiarato il ministro – per garantire un effettivo reinserimento scolastico e lavorativo. E’ importante che tutti coloro che operano in un settore così delicato contribuiscano all’elaborazione di una strategia nazionale per garantire un futuro anche a chi ha commesso qualche errore”.

Programma “LeAli al futuro”

Il primo stanziamento del Miur per il programma è di 1,5 milioni di euro. Il progetto sarà avviato inizialmente in 6 istituti per poi estendersi a tutti quelli del territorio nazionale.

  • Una formazione congiunta per tutti gli operatori
    Sono previsti percorsi di formazione indirizzati al personale educativo, rivolti congiuntamente a insegnanti, operatori socio-educativi e agenti di polizia penitenziaria.
  • Un patto di inclusione sociale e territoriale
    Il Miur promuoverà la sottoscrizione di Protocolli di Intesa Tecnico-Operativi con Enti e Associazioni (il mondo dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, il volontariato, le realtà del privato sociale e dell’associazionismo) per sviluppare una rete integrata, estesa, qualificata e differenziata sul territorio nazionale per offrire tutte le opportunità di formazione e di inserimento lavorativo presenti sul territorio.
    Tali rapporti garantiranno:
  1. percorsi di inclusione sociale delle persone entrate nel circuito penale, aumentando l'attuale offerta delle attività di formazione;
  2. supporto per l’orientamento e l’inserimento lavorativo;
  3. percorsi di formazione professionale rispondenti alle esigenze del mondo del lavoro.
  • Un' organizzazione più flessibile
    L'offerta formativa sarà organizzata in moduli flessibili per consentire anche a chi ha una permanenza breve all’interno degli istituti penali di acquisire una certificazione del percorso formativo.
  • Più spazio all'arte e alla creatività
    Verranno inseriti nel curricolo educativo spazi di apprendimento che utilizzino la musica, l’arte, il teatro. Lo sviluppo della creatività è infatti particolarmente funzionale per promuovere il benessere, per sostenere processi di valorizzazione di sé e per far emergere le potenzialità personali come strumenti privilegiati di apprendimento.
  • Nuovi laboratori professionali e di didattica avanzata
    Il successo lavorativo dei giovani in istituto è il presupposto per la loro autonomia personale e per la definitiva uscita dall’illegalità.
    A questo scopo verranno potenziati i laboratori esistenti e ne verranno creati di nuovi, in collaborazione con aziende e associazioni.
    Inoltre si realizzeranno laboratori multimediali per la realizzazione di percorsi personalizzati.
  • Promuovere il Microcredito
    Dar credito alla formazione negli Istituti Penali significa anche promuovere specifici Progetti di Microcredito, in stretta collaborazione con gli Enti Locali, per favorire l'inserimento dei giovani nel mondo lavorativo.
    Nella sperimentazione è previsto il finanziamento di alcuni progetti nel campo dell’artigianato, in collaborazione con le associazioni di categoria.
  • A scuola di cittadinanza
    E’ necessario ripartire dalle regole base della convivenza, dai principi fondamentali della Carta Costituzionale, in sintonia con quanto accade da questo anno scolastico, nelle scuole di ogni ordine e grado, attraverso la reintroduzione dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”.
    Per promuovere un efficace percorso di educazione alla cittadinanza, la sperimentazione “LeAli al Futuro” prevede il potenziamento dei corsi di italiano per il recupero delle carenze linguistiche e l’insegnamento della Costituzione attraverso metodologie attive.
  • Percorsi di crescita responsabile e partecipata
    Sono previste azioni di riparazione del danno, attraverso adeguate attività di volontariato, per formare una coscienza civica responsabile. Il reato va infatti analizzato anche come comportamento che incrina la convivenza sociale e che richiede - oltre ad una pena – una riparazione attraverso comportamenti pro-sociali che possano portare alla reintegrazione del reo nella società civile. Ne conseguirà un processo di autoresponsabilizzazione dei giovani che potranno, attraverso questa esperienza, rielaborare il conflitto e i motivi che lo hanno causato, avvertendo la necessità di mettere in atto azioni di riparazione.
  • L’educazione fra pari e il “cooperative learning” come strategie di inclusione
    Al fine di realizzare azioni di inclusione sociale, si organizzeranno incontri tra alunni appartenenti all’ambiente scolastico intra ed extra-murario, mediante l’ausilio di metodologie innovative quali l’educazione fra pari e il cooperative learning.
  • Educazione alla genitorialità
    L’educazione alla genitorialità vuole aiutare i giovani detenuti a elaborare le esperienze vissute e a costruire nuove relazioni su presupposti diversi da quelli passati. In tal senso, gli operatori saranno formati per affrontare la frequente conflittualità presente nelle famiglie di giovani con problemi di devianza. In questo percorso educativo si mira a promuovere la capacità di gestire i conflitti familari con un’utenza delicata come quella penale minorile, spesso caratterizzata da una ricerca di genitorialità precoce.